Un male purissimo

Un male purissimo

«In questo romanzo, come predica il post-noir, il fatto criminale non è presupposto, ma nasce dal lento accumularsi di insensatezza nelle vite dei protagonisti, con un crescendo micidiale che finisce per avere nell'esplosione di violenza l'unico sbocco possibile. 


Per scrivere un romanzo come questo bisogna avere delle cose da dire sugli uomini, sui luoghi, sulle stagioni dell'esistenza, e Duello le ha.»


RAUL MONTANARI


Sullo sfondo di una Napoli che diventa protagonista a sua volta, la storia di tre uomini – Marzio, Antonio ed Enzo – e degli abissi di tenebra in cui l’anima precipita. Mentre i grattacieli specchiati del Centro Direzionale di Kenzō Tange governano la superficie – restituendo l’immagine di una cittadella produttiva, efficiente, votata all’etica della condivisione –, i parcheggi sotterranei realizzano un budello, una cavità matrigna in cui germinano le più oscure pulsioni umane.


Il racconto della deriva che nasce dall’incapacità di accettare se stessi; una finestra schiusa sulla sagoma del Vesuvio quando si rovescia e cambia volto.

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